La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Salute delle donne: Gestione clinica e territoriale delle problematiche in climaterio

Salute delle donne: Gestione clinica e territoriale delle problematiche in climaterio

Visits: 68

di Luisa Rita Barbaro

La donna in climaterio, in questa lunga fase di vita, può essere seguita in un Consultorio Fam, sia perché rientra come età nello screening del K collo e K seno e sia perché con l’allungamento della vita media (oltre 80 anni), ha bisogno di avere un punto di riferimento sul territorio per essere supportata in tutta la sintomatologia climaterica, essendo ancora in piena attività lavorativa.

Una donna, dai 45 ai 65 anni circa, può essere presa in carico presso un Consultorio Fam: con uno spazio dedicato, per le visite di controllo preventive annuali e per la prevenzione di eventuali fattori di rischio.

Il management del periodo climaterico, sembra essere il fattore chiave per un “invecchiamento sano” delle donne e per il contenimento dei rischi connessi all’insorgenza di malattie croniche non trasmissibili.

E’ necessario dunque, promuovere un counseling motivazionale ad una percezione consapevole per contenere l’ ”aspettativa di malattia” che rischiano oggi le “nuove donne”.

Per il counseling, potrebbe non essere necessaria la presenza del medico, ma l’ostetrica o l’infermiera o altro personale del Consultorio che con professionalità e competenza possono comunicare con le donne e screenare la richiesta (urgente o meno) anche con l’aiuto di depliant specifici (la salute delle donne in climaterio in dieci punti).

Possono quindi valutare, se si tratta di un intervento sullo stile di vita che preveda alimentazione corretta, attività fisica adeguata per mantenere la salute muscolo-scheletrica o di una richiesta di supporto psicologico o di un preciso intervento medico per un disturbo o per una terapia specifica per il benessere fisico , psichico e sessuale della coppia. Potrebbe essere necessario un programma formativo per tutto il personale perché il “Percorso Menopausa” si può paragonare ad un “percorso nascita”, per le varie tappe da seguire, per la multidisciplinarietà degli interventi e per eventuali ricorsi a strutture di 2° livello. In tal senso l’evento climaterico deve essere visto come un evento sentinella che offre un’unica opportunità per un dialogo tra la donna e gli operatori sanitari (attività di filtro e di offerta attiva) e per valutare e migliorare lo stato di salute.

L’invecchiamento progressivo della popolazione impone il porre in atto, strategie di empowerment appropriate e innovative per mitigare gli effetti negativi sul sistema sociale ed economico, oltre che sul piano individuale. Molti Consultori hanno lo “Spazio Menopausa” con uno specifico protocollo di intervento: dal controllo con esami ematochimici , specialistici e strumentali alla terapia ormonale e complementare da utilizzarsi anche per le pazienti oncologiche. Saranno richiesti esami specifici secondo il disturbo presentato prima di decidere una terapia ormonale o non ormonale nel management delle problematiche menopausali; la terapia va comunque personalizzata e la paziente monitorata .

In Consultorio quindi si può attuare una gestione di 1°livello, dalla diagnosi alla terapia e se necessario la donna in menopausa può essere inviata a strutture di 2° livello per disturbi cronici più gravi. Oltre ad una valutazione di efficacia e d’impatto di un progetto formativo in tema di sani stili di vita, per tutto il personale, bisognerebbe applicare un protocollo condiviso volto ad una gestione appropriata del periodo climaterico. Vanno considerati i fattori di rischio per la menopausa precoce, per la prevenzione oncologica , per la sindrome metabolica, e le modificazioni delle microbioma, per l’osteoporosi, per i disturbi cardiovascolari, cerebrali, genito urinari e per l’atrofia urogenitale fino alle disfunzioni sessuali che si presentano in questa fase del ciclo di vita. Il Consultorio potrebbe anche seguire le donne in climaterio per l’adozione di uno stile di vita sano, per la prevenzione delle principali patologie cronico-degenerative e promuoverlo con ginnastiche, incontri e tavole rotonde su ogni specifico argomento, dalle vampate alla bellezza , dai controlli alla sessualità e alla medicina antiaging. Quindi si dovrebbe attenzionare, sia un coinvolgimento di formazione degli operatori e sia promuovere una percezione consapevole di

cambiamento del comportamento delle donne in climaterio, con un intervento di rete e in un’ottica di multidisciplinarietà per seguire con competenza e sostenere un cambiamento secondo aspetti cognitivi, relazionali e motivazionali di questa fase di vita nella Società in cui viviamo.