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Il “Pittosporo tobira”

Il “Pittosporo tobira”

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di Marcello Aricò

 

Passeggiando lungo la via Consolare Pompea, nell’ammirare varie ville Liberty, balza agli occhi un particolare arbusto che in un giardino privato ne fa il segno distintivo.

Si tratta di un grande Pittosporo Tobira, una pianta di origine giapponese alta circa 4 metri che per cura del suo proprietario ha sviluppato una caratteristica chioma ad ampio ombrello con un diametro di circa 6,70 quasi perfettamente sferica; così la descrive la dr.ssa Maria Teresa Piccone del Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Messina. Nella sua relazione valuta, visto la lenta crescita della specie arborea, un’età sopra i 50 anni, ovvero tra 70 e 100.

La curiosità di questo esemplare, oltre la sua grandezza e bellezza dovuta alla cura costante del suo proprietario che se la ritrova nel suo giardino, sta nel fatto che per questo esemplare è stata richiesta e ottenuta, come riporta il Corriera della Sera dell’epoca, il vincolo paesaggistico per notevole interesse pubblico dalla Regione Siciliana. Dopo un iter burocratico durato circa otto anni, con carte da bollo, timbri e infine la relazione della Botanica messinese, il signor Raffa, il proprietario, vince la sua battaglia e passa alla storia cittadina come un baluardo contro la cementificazione.

Interessante il commento di Paolo Villa, presidente AIAPP che nell’organizzare l’evento “ 100mila giardini di Sicilia” ebbe a dire: “ Anche il giardino più piccolo e nascosto è una tessera importante per costruire insieme il grande mosaico nell’isola più bella del mondo”.