La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Commento al comunicato di Cittadinanza Attiva: l’allarmismo non serve alla cittadinanza attiva

Commento al comunicato di Cittadinanza Attiva: l’allarmismo non serve alla cittadinanza attiva

Visits: 19

Il Dr Michele Galluccio Presidente della Corte di Appello di Messina, nel corso del suo intervento per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018, ha denunciato la crescita esponenziale dei procedimenti per responsabilità colposa,per morte o lesioni in ambito sanitario (+933%).  

Cittadinanza attiva in data 27/01/2018 ha emesso un comunicato stampa di accusa nei confronti della “sanità malata, che sarebbe stata causa dell’incremento, nel 2018, del 933% di morti e feriti in più rispetto all’anno precedente. Come se a Messina vi fosse stato nel 2018 ogni 3 mesi un incidente aereo per la caduta nello stretto di un Boeing 747.

In effetti il Dr Galluccio, persona competente eubiquitariamente conosciuto per il suo equilibrio voleva sottolineare il notevole incremento dei procedimenti per presunta malpractice. Questi, come è ormai ben risaputo sulla base di statistiche nazionali, si concludono in oltre il 90% con il completo scagionamento dei sanitari.

La causa, invece va ricercata, come  ormai noto, nelle sempre più ridotte risorse disponibili per il SSN, nella sempre maggiore richiesta in termini di salute e di benessere da parte della popolazione. In questo gioca inoltre un importantissimo ruolo la ricerca, da parte dell’utenza, delle tecniche più innovative e costose, anche se sperimentali, pubblicizzate dai mass media. Un ulteriore elemento di conflitto è rappresentato dall’incremento della litigiosità della nostra società soprattutto nei confronti delle istituzioni e di chi le rappresenta. Questo spesso a causa di interessi economici (ne sono esempio vergognosi spot pubblicitari inneggianti alla aggressività nei confronti della classe medica) o di parte, manifestati attraverso una impropria ed bellicosa comunicazione mediatica volta a acquisire l’attenzione della popolazione per “cavalcare la tigre” di frange di inevitabili scontenti e insoddisfatti.

Se quando si fa un’attività commerciale è comprensibile che si plasmi la realtà della notizia cercando di portare acqua al proprio mulino a tutti i costi, quando si affrontano i delicati temi legati alla salute pubblica bisogna essere estremamente cauti nell’esprimere un allarmismo ingiustificato che simili comunicazioni destano nei cittadini e negli operatori. Ancor più grave se provengono da fonti autorevoli e fino a questo momento riconosciuti tali quale Cittadinanza Attiva e il Tribunale del Malato.

Il risultato perverso che simili messaggi ottengono non è  funzionale alla qualità erogata dal SSN, né servono a risolvere annosi problemi dove i medici si trovano a dovere vivere. Così facendo si incrementa solo il ricorso alla medicina difensiva come meccanismo di tutela nell’esercizio della professione da parte della classe medica a seguito della incapacità di poter svolgere serenamente la propria attività: qualità indispensabile per realizzare corrette scelte terapeutiche ed appropriate.

Non è necessario ricordare che i medici sono tanto impegnati con dedizione e trasporto disinteressato nell’espletamento della propria professione ad assicurare il funzionamento del SSN che sopperiscono alle gravi carenze strutturali e di organico, effettuando silenziosamente oltre 15 milioni di ore di straordinario annuale non retribuito.

Certamente discrasie e criticità ve ne sono quotidianamente e l’Ordine dei Medici è sempre vicino al cittadino e alla popolazione come più volte negli anni dimostrato. Esso è sempre stato disponibile con canali informativi pubblici e privati a comporre adeguatamente le problematiche quotidiane che in tempi di risorse limitate e di bisogni sempre più forti da parte della cittadinanza vanno via via emergendo. Rimaniamo come sempre a disposizione per comporre incomprensioni, mediare su problemi reali o supposti e procedere spediti e determinati nell’interesse supremo del cittadino e delle istituzioni che ci sentiamo di rappresentare sempre.