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Ricordo di De Crescenzo

Ricordo di De Crescenzo

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di Angelo Petrungaro

 

Ho conosciuto il filosofo Luciano De Crescenzo negli anni ottanta ad una delle presentazioni dei tanti suoi libri. Parlandogli – con lui era un bel conversare – mi raccontava con entusiasmo che, essendo nato nel 1928 VI E.F., aveva fatto parte della Gioventù italiana del Littorio (G.I.L.).

Anch’io, essendo nato nel 1941 XIX E.F., ho fatto parte della G.I.L., orgogliosamente figlio della Lupa.

La sua ironia e la sua grecizzante visione del mondo la ricordo ancora, anche perché è, a dir poco, attuale; oggigiorno infatti anziché cambiare il mondo come si suole pensare nella fase rivoluzionaria della vita, dopo avere tanto riflettuto, non si riesce a fare altro che cambiare i canali della televisione.

Sul piano della salute le sue affermazioni sono altrettanto profondamente veritiere spogliate della simpatica superficie ironica.

E’ vero, oggi in una parte del mondo, o per meglio dire in quello degli obesi, si vive facendo sempre e comunque riferimento alla dieta prescritta dal dietologo, mentre nella rimanente parte, del mondo sempre, si fa la dieta comunemente intesa ossia la fame.

La cultura greca non solo costituiva il suo immenso bagaglio culturale, ma era per lui vita quotidiana, come dimostrano le opere di Saggistica atte a divulgare il pensiero greco.

Egli sul piano della lingua italiana sosteneva lo studio scolastico del greco, ma ci teneva a non confondere Olimpo con Olimpia; di monti col nome Olimpo ce ne sono tanti in Grecia, ma uno solo è quello sede degli dei cha sta in Tessaglia ossia nel Nord della Grecia, mentre il santuario di Olimpia sorge nel Peloponneso.

Nell’Italiano di oggi ci sono molti grecismi che nulla hanno a che fare con la lingua originale e il filosofo ingegnere era portato a tenere d’occhio con acuta, se non trepida, attenzione le vicende delle parole che da essa derivano e numerose erano le osservazioni che era costretto a fare.

Mi ha fatto piacere la cittadinanza onoraria che nel 1994 la capitale greca gli ha conferito, giusto riconoscimento per la divulgazione della cultura greca antica che lui tanto amava.

Leggendo i libri di Luciano De Crescenzo “Storia della filosofia greca” e “Socrate e compagnia bella”, chi non ha mai studiato filosofia avrà voglia di farlo e chi l’ha studiato la riscoprirà.