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Slow food: le nespole

Slow food: le nespole

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Aneddoti e curiosità

Secondo antica tradizione il regalo di un ramoscello di nespolo, anche se oggi può sembrare insolito, alla propria amata rappresentava un omaggio particolare alla virtù femminile.

Inoltre, gli antichi contadini avevano cura di piantare un nespolo nel cortile delle loro case, perché si pensava che questa pianta avesse il potere di allontanare la sfortuna e le streghe.

Poiché è il primo albero a fiorire (una sua ricca fioritura era di buon auspicio per un abbondante raccolto) e l’ultimo a maturare, il nespolo serviva a scandire il passaggio delle stagioni.

Il Nespolo Europeo, inteso anche come germanico (Mespilus germanica) o comune, trae le sue origini dalle coste del Mar Caspio diffondendosi, prima in Asia Minore, successivamente in Grecia e in Italia intorno al primo millennio avanti Cristo. I Romani contribuirono alla diffusione di questo frutto in tutto il resto dell’Europa e in particolare alla Germania, da cui il nome. Durante il periodo Medievale si diffuse notevolmente come pianta medicinale e veniva utilizzato come antipiretico, antidiarroico e diuretico.

Il Nespolo Giapponese, scientificamente Eriobotrya (érion=lana ebotrys=grappolo d’uva) japonica, è una pianta da frutto della famiglia delle Rosacee originario dalla Cina che si è diffusa in Italia il solamente nell’Ottocento e inizialmente fu utilizzata come pianta ornamentale. Infatti pare che la prima sua comparsa fu nell’orto botanico di Napoli nel 1812. La varietà Giapponese venne poi apprezzata grazie alle caratteristiche dei propri frutti diffondendosi nelle regioni meridionali.

Le api nel tardo autunno trovano poche piante mellifere, pertanto prediligono il nespolo per suggere nettare e polline. L’impollinazione del nespolo giapponese è entomogama (o entomofila) in quanto i fiori sono ermafroditi e si giovano delle api e degli altri impollinatori anche se un’unica pianta è autonoma per la produzione dei frutti.

Buono, pulito e giusto

Il Nespolo del Giappone, pianta sempreverde in genere molto alta, tanto che può raggiungere anche gli 8 metri, ci dona il primo frutto che segnala l’arrivo della bella stagione. Le nespole, piccoli frutti arancioni dalla forma ovale, maturano infatti in primavera fra aprile e maggio ed hanno un periodo di utilizzo molto corto rispetto ad altri frutti che addirittura abbracciano più stagioni, per questo, secondo i principi Slow Food rappresentano al meglio i principi della stagionalità. La produzione delle nespole si concentra quindi in poche settimane nelle quali la loro abbondanza arricchisce così tanto le nostre tavole che spesso non vengono adeguatamente apprezzate. La Sicilia è la regione in cui si produce più nespole, con molte varietà sparse ovunque, rinomate quelle di Trabia a cui viene dedicata anche una festa. Nel periodo di massima abbondanza si potranno realizzare le confetture di nespole e magari utilizzarle insieme ad altri frutti stagionali nelle macedonie. Altro utilizzo delle nespole è in pasticceria, dove vengono utilizzate in diverse guarnizioni di dolci alla crema. Dai fiori di nespole viene prodotto un pregiatissimo miele di api nere sicule, dal profumo delicatissimo e dal sapore unico.

Proprietà salutistiche

Le Nespole hanno diverse proprietà salutistiche, fra le più conosciute è quella diuretica e spesso sono consigliate a chi soffre di calcoli renali o iperuricemia, in quanto facilitano l’eliminazione degli acidi urici in eccesso attraverso le urine, talvolta possono essere coadiuvanti nella regressione delle infiammazioni emorroidali. Le nespole se mangiate ancora acerbe, hanno proprietà astringenti, il frutto maturo ha invece proprietà lassative. In genere le nespole possono essere indicate anche nelle situazioni in cui si voglia perdere peso, in quanto hanno pochissime calorie, circa 28 su 100 grammi di polpa. Le nespole mature contengono anche pectina, fibra che riduce il riassorbimento di colesterolo nel colon e ne facilita l’espulsione. Le Nespole contengono anche Vitamina A, 100 gr di frutto forniscono il 51% del fabbisogno giornaliero, e di flavonoidi antiossidanti, concentrati soprattutto nella buccia, quali l’acido clorogenico, l’acido idrossibenzoico, l’acido ferulico e l’acido cumarico, con spiccate attività di contrasto ai radicali liberi. Alcuni studi inoltre riportano le proprietà coadiuvanti al controllo della glicemia delle foglie di nespolo preparate in infusione, che comunque va bevuto con moderazione per possibili interferenze con alcune patologie.

In cucina

Oltre che la polpa del frutto per produrre la confettura di nespole, vengono utilizzati anche i noccioli dai quali si produce un liquore denominato Nespolino. Ma le nespole rappresentano l’ingrediente di base per molti dolci:


Torta di nespole

INGREDIENTI

Dosi per sei persone:

  • 135 g Zucchero
  • 75 g Farina di mandorle
  • 25 g Farina 00
  • 25 g Burro fuso
  • 5 pz Nespole
  • 3 pz Uova piccole
  • Fiori di sambuco
  • Un Limone

15 g di zucchero e 60 g di acqua vengono riscaldati fino a bollitura, dopo di che si aggiungono 3 g di fiori di sambuco. Si rimuove la pentola dal fuoco coprendola con la pellicola e si lascia raffreddare. In un’altra casseruola, posta a fuoco medio, si versano 40 g di zucchero, poco alla volta, mescolando per evitare che si bruci. Appena lo zucchero sarà imbiondito, si toglie dal fuoco e si versa lentamente il succo di 1/4 di limone, mescolando lentamente per ottenere il caramello. Una tortiera di circa 20cm di diametro, viene foderata con carta da forno e quindi si versa il caramello, livellandolo sul fondo. Si distribuiscono a raggera sul caramello le nespole sbucciate e tagliate a metà con la parte concava rivolta verso l’alto.

Si montano a frusta i 3 tuorli d’uovo con 80 g di zucchero e si incorpora l’infuso al sambuco filtrato, la farina di mandorle, la farina 00, il burro fuso e un po’ di scorza di limone grattugiata. Si mescola adeguatamente il composto per alcuni minuti. Si montano a neve gli albumi, incorporandoli delicatamente nel composto, che viene successivamente distribuito sulle nespole.

Il tutto si inforna nel forno ventilato a 180°C per 35 minuti. La torta, dopo sfornata, si lascia raffreddare e si rovescia su un piatto da portata guarnendola con mandorle tritate, listerelle di nespola fresca e fiori di sambuco a piacere.