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Utilizzo di idrossiclorochina e clorochina per trattamento COVID-19 al di fuori degli studi clinici. Sospensione autorizzazione da parte dell’AIFA

Utilizzo di idrossiclorochina e clorochina per trattamento COVID-19 al di fuori degli studi clinici. Sospensione autorizzazione da parte dell’AIFA

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L’Assessorato della Salute con la nota prot. n. 25085 del 28 maggio u.s. comunica che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in collaborazione con la Commissione Tecnico Scientifica (CTS), alla luce di
nuove evidenze cliniche relative all’utilizzo di idrossiclorochina che indicano un aumento di rischio
per reazioni avverse a fronte di benefici scarsi o assenti, in attesa di ottenere prove più solide dagli
studi clinici in corso in Italia e in altri paesi ha disposto la sospensione dell’autorizzazione all’utilizzo di tale farmaco per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2, al di fuori degli studi clinici, sia in ambito ospedaliero che in ambito domiciliare. Tale utilizzo viene conseguentemente escluso dalla rimborsabilità.
L’Agenzia ha inoltre ribadito che non ha mai autorizzato l’utilizzo di idrossiclorochina scopo preventivo.

Successivamente, l’AIFA ha precisato che anche per la clorochina sono valide le medesime restrizioni e l’esclusione dalla rimborsabilità disposte per l’idrossiclorichina.

L’Agenzia ha altresì pubblicato sul proprio sito la scheda sull’idrossiclorochina nella terapia dei pazienti affetti da COVID-19, aggiornata con una revisione critica delle ultime evidenze di letteratura, che riporta le prove di efficacia e sicurezza disponibili al momento e chiarisce le motivazioni alla base della decisione di sospendere l’autorizzazione all’utilizzo di idrossiclorochina e clorochina per il trattamento del COVID-19 al di fuori degli studi cimici.
Il presente documento e la scheda sopra descritta sono disponibili sul sito istituzionale dell’Assessorato della Salate alla sezione Servizio 7- Coronavirus news ad avvisi.

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